Hai mai giocato gioco d’azzardo?

Una domanda che spesso mi hanno rivolto le persone, una volta saputo che vivo vicino al confine con la Slovenia, paese dove i casino ed il gioco d’azzardo sono perfettamente legali. Ammetto che fa un certo effetto pensare alla questione dei confini e della diversità di leggi e norme: mi basta guidare per quindici minuti la mia auto per poter giocare legalmente in un casino, senza incorrere in nessuna sanzione. Non so come mai il gioco d’azzardo sia illegale in Italia, dato che i paesi dove invece i casino sono ammessi non hanno un tasso alto o preoccupante di persone con problemi di dipendenza, ma rimane il fatto che in molti mi hanno chiesto come sia entrare in un casino.

Ebbene, si tratta di un’esperienza interessante e divertente, purché piaccia l’idea di spendere soldi è che si accetti da subito che quei soldi li si perderanno. Andare al casino pensando di diventare ricchi è da sciocchi, perché non accade a nessuno e se così fosse, di casino non ne esisterebbe neanche mezzo. E allora perché andarci? Per passare una serata alternativa, diversa, per sentire l’adrenalina dentro ogni volta che la sorte decide per te, per giocare a carte con i soldi in un ambiente sicuro, professionale e dove si possono incontrare avversari degni e nuovi ogni volta.

A me piace visitare il casino, una volta ogni tanto, in compagnia di amici, tanto per passare il tempo in maniera diversa dal solito, o per accompagnare amici da fuori che hanno il desiderio di provare l’esperienza per la prima volta. Mi piace però anche approfittare del viaggio oltre confine per vedere qualche posto nuovo, per acquistare qualche prodotto culinario che in Italia non esiste e, magari, per andare a mangiare qualcosa di buono in un ristorante in Slovenia. Insomma, non si tratta per me di una fissazione. So che vi sono persone che vanno al casino regolarmente, ad esempio, ma io non sono una di queste. E quando gli amici che scoprono quanto vicino alla Slovenia mi chiedono come sia andare al casino, io preferisco raccontare di quanto sia bello vivere vicino ad una cultura diversa, e quanto mi reputi fortunata di poter attraversare quel confine che fino a pochi anni fa era una barriera tra famiglie, amici, comunità e che tanto dolore ha causato a migliaia di persone. Inoltre, la vicina Slovenia è un bellissimo paese fatto di ottime persone, tra le quali vanto carissimi amici, e quindi il casino non è di certo per me ragione principale di attraversamento del confine. Rimane tuttavia uno dei tanti posti che considero quando ho voglia di fare qualcosa di diverso dal solito.

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Chirurgo plastico vs chirurgo estetico

Quanti sanno quali sono le differenze che intercorrono tra queste due figure professionali? Oggettivamente in pochi. Pur tuttavia, tra chirurgo plastico e chirurgo estetico vi è una differenza che è inerente proprio il percorso formativo. Infatti, non tutti sanno che, mentre un chirurgo plastico può anche essere un chirurgo estetico, un chirurgo estetico, invece, non può essere un chirurgo plastico.

Chiariamo meglio. Ovviamente, entrambi sono laureati in medicina, il che, tuttavia, consente di poter essere definito esclusivamente chirurgo estetico, ma non chirurgo plastico. Infatti, il percorso di studi che porta a poter essere considerato un chirurgo plastico, prevede un percorso universitario di cinque anni. 

Quindi, tra le varie specializzazioni in essere presso la facoltà di medicina, esiste quella che consente la formazione specifica di un chirurgo plastico, il quale può anche intervenire come chirurgo estetico. Quindi, è bene ripetere che mentre un chirurgo plastico è abilitato ad essere anche chirurgo estetico, un chirurgo estetico non può operare come chirurgo plastico. 

Comprendere bene le distinzioni dei ruoli, è vitale per chiarire a quale professionista ci si deve rivolgere. Vediamo, a questo punto, quali sono i campi di competenza. Il chirurgo estetico, si può esclusivamente occupare per tutto ciò che verte una armonizzazione dell’aspetto esteriore. Il che include, per esempio, la correzione di orecchie sporgenti, la liposuzione, come pure l’ingrandimento o la riduzione del seno. 

Di contro, un chirurgo plastico, oltre che poter intervenire per dare un maggior senso estetico, ha competenze mediche per le quali può essere protagonista anche in caso di ragioni funzionali, ossia a seguito di traumi, di ustioni e via dicendo. Di conseguenza, è alquanto ovvio che un chirurgo plastico ha un campo di azione e di competenza che va ben oltre un classico lifting. 

Anche se tutto ciò, a livello di percezione pubblica, non è ben chiaro è, di contro, vitale sapere che la specializzazione di un chirurgo plastico non si limita esclusivamente ad una formazione in campo estetico. In conclusione, i pilastri su cui si appoggia la conoscenza e la professionalità di un chirurgo plastico, sono di molto superiori rispetto a quelli di un chirurgo estetico.

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